domenica 11 ottobre 2009

calamarata con gamberi e zucchine


La calamarata è un formato di pasta insolito ed originale tipoco della cucina campana. Il nome, molto singolare, deriva dalla somiglianza di questo formato di pasta agli anelli di calamari.

Ingredienti per 4 persone:

  • 400gr. di pasta formato calamarata
  • 300gr. di gamberi, anche surgelati
  • 250gr. di piccole zucchine con il fiore
  • 1 spicchio d’aglio
  • 1 mazzetto di prezzemolo
  • 1 bustina di zafferano
  • ¼ di bicchiere di vino bianco secco
  • olio extravergine d'oliva
  • sale e pepe q.b.

Preparazione:

Lavate i gamberi sotto un getto d’acqua corrente e privateli della buccia, scolateli e metteteli da parte. Nel frattempo mettete sul fuoco una pentola con dell’acqua in cui poi cuocere la pasta. Adesso separate i fiori dalle zucchine e puliteli eliminando tutte le foglie intorno al fiore, e poi tagliateli a strisce. Tagliate le estremità delle zucchine, lavatele e tagliatele a rondelle.
Fate scaldare un filo d’olio in una padella e mettete a cuocere le zucchine. Aggiungete un mestolo d’acqua calda e portate a cottura le zucchine, lasciandole sul fuoco per circa 5 minuti. A circa due minuti dalla fine della cottura unite i fiori e salate leggermente. Una volta pronte, mettete le zucchine da parte in un piatto. Nella stessa padella in cui avete cucinato le zucchine mettete ad imbiondire lo spicchio d’aglio sbucciato con un filo d’olio. Quando l’olio si sarà insaporito aggiungete i gamberi. Versate in padella il vino bianco, alzate il fuoco e lasciate cuocere i gamberi fino a quando il vino non sarà sfumato. A questo punto unite ai gamberi le zucchine ed i fiori, lo zafferano sciolto in pochissima acqua tiepida, aggiustate di sale e pepe e saltate in padella per qualche istante. Per concludere non vi resta che far cuocere la pasta in acqua bollente leggermente salata, scolarla al dente e saltarla in padella insieme al condimento. Se la pasta è troppo asciutta aggiungete un filo d’olio. Adesso mettete la pasta in una zuppiera, cospargete il prezzemolo finemente tritato e servite ancora calda in tavola.

Consiglio di accompagnare questo piatto con un Coda di volpe. Questa antichissima varietà campana a bacca bianca, citata da Plinio il Vecchio nella sua Naturalis Historia, è un vino che riserva sorprese davvero significative, esso nella sua tipicità, non è popolare come la Falanghina ma neanche alla moda come altri vitigni internazionali e chi la sceglie in genere sa bere e apprezza la sua caratterizzazione varietale decisamente inconfondibile. Ha foglia grande, pentalobata, di colore verde chiaro; grappolo grosso, spargolo, a volte serrato, di forma piramidale, alato; acino piccolo e regolare, sub-rotondo, buccia consistente giallastra e pruinosa. Ha una buona produttività ma è poco vigorosa; matura mediamente nella seconda quindicina di settembre.Questo vitigno è diffuso in tutta la Campania, il suo nome deriva dal latino Cauda Vulpium per la sua forma caratteristica che ricorda appunto la coda della volpe e ha molti sinonimi fra cui Coda di Pecora, Pallagrello Bianco, Durante e Falerno. La sua storia è semplice e appartata perché veniva utilizzata dai contadini irpini per tagliare il greco e il fiano riuscendo ad abbassare subito l`acidità e anticipando così i tempi del consumo, poi la scelta di anticipare leggermente la vendemmia e di vinificarla in purezza segnando, vendemmia dopo vendemmia, decisi passi in avanti. Oggi ne esistono anche interpretazioni in legno. La curiosità di questo vitigno è nella sua tradizionale diffusione soprattutto nelle zone di rosso lungo l`asse che da Taurasi porta a Torrecuso, le migliori aziende impegnate con l`Aglianico in genere lo propongono per completare la linea. Rispetto agli altri bianchi, la Coda di Volpe si abbina per vocazione alla cucina contadina dell`Appennino Meridionale. Un particolare importante è la sua durata: dopo i due anni cede sempre. In purezza è doc come Lacryma Christi, Sannio e Taburno e nelle igt Beneventano e Pompeiano.

1 commento:

  1. ..anche un greco doc del taburno che si presta assai agli abbinamenti con primi e secondi a base di pesce. Mauro

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